COVID-19: i falsi positivi dei tamponi svedesi
C’è un giallo che aleggia sulla faccenda COVID-19: i falsi positivi dei tamponi svedesi.
Non è l’unico giallo ovviamente, l’affaire COVID-19 è costellato di anomalie a destra e a manca, ma questo dei falsi positivi mi interessa per un’altra faccenda.
COVID-19: i falsi positivi dei tamponi svedesi
Come già detto, l’argomento COVID-19 meriterebbe un articolo al giorno per i prossimi 10 anni, ma in questo frangente mi sono voluto focalizzare sul discorso dei tamponi svedesi che danno falsi positivi.
Reuters ha pubblicato un comunicato per cui avrebbe ricevuto un lotto di tamponi della BGI Genomics che non sarebbero in grado di distinguere un negativo da un virus presente in maniera molto blanda.
Sarebbe un lotto di tamponi che sarebbe anche stato esportato ad altri paesi.
Ora, io non sono esperto e non posso entrare nei dettagli per capire se ciò si può confermare o no, ma ho preso la notizia per quello che era e ho cercato su internet per vedere se qualcuno, in Italia, si era preso la briga di confermare o smentire la notizia.
Spoiler: nessuno l’ha fatto.
Facendo una banale ricerca su Google con la chiave “svezia tamponi covid falsi positivi“, nella prima pagina di ricerca non compare alcuna testata giornalistica “di rilievo” (di rilievo in quanto a visibilità e numeri ovviamente, non in quanto a credibilità).
Non contento, sono andato sul sito di Repubblica, il quotidiano che tra i giornali mainstream è quello che fa i numeri tra i più alti. Mi sono posizionato sul motore di ricerca e facendo una ricerca con la stessa chiave di cui sopra, il risultato è ZERO.
Questa faccenda mi fa pensare a due cose:
- la stampa mainstream ha interesse a divulgare, OGNI SANTO GIORNO, il bollettino di guerra dei contagi, dei ricoveri e dei decessi perché un popolo ansioso e nel panico è di più facile gestione ed è più facile fargli ingoiare decisioni che vanno contro i diritti basilari, dato che “si fa per la salute pubblica”.
- la notizia dei tamponi falsi positivi è meglio che non si sappia troppo perché se la gente scopre che i test sono fasulli (e se fosse effettivamente così) ed il numero dei contagi è finto, apriti cielo, viene giù tutto il castello della farsa del COVID.
Conclusioni
Le testimonianze di infermieri che dicono che la situazione non è più grave come a marzo si moltiplicano, non solo in Italia ma in tutta Europa.
Le terapie ci sono, la corsa al vaccino non è più così fondamentale come lo era a marzo, ma la stampa deve marciarci, deve informare male affinché tutto sia lecito per portare avanti un’agenda “criminale” che ormai è sotto gli occhi di tutti.
Esservion
Nell’era di bombardamento di informazione in cui viviamo è molto difficile distinguere la verità dalla menzogna, specialmente per un tema così complesso. Una certa controinformazione becera che punta principalmente al clickbait crea ulteriore disorientamento. Il rovescio della medaglia come dici tu sono i media main stream che come un tutt’uno seguono la loro agenda di spargimento di terrore nella popolazione. Quando il tentativo di disinformare è così palese diventa difficile credere nella loro buona fede così come in quella delle istituzioni nazionali e sovranazionali che dettano loro l’agenda. In conclusione nel “dibattito” pubblico abbiamo due tifoserie contrapposte: da un lato gli scientisti e dall’altro i complottisti, accomunati entrambi da atteggiamento fideistico nei confronti delle loro fonti di informazione.
Mat
Infatti secondo me non c’è quasi mai buona fede, ma essendo difficile trovare prove contrarie, preferisco essere cauto in certe ipotesi 🙂 Ma mi pare evidente che, in linea generale, questa storia del covid è montata ad arte per interessi personali. Sia dalla parte del “mainstream”, ma anche dalla parte di chi è contro!